domenica 22 novembre 2009

Falco di harris-parte I

Ho deciso di fare questo post per cercare per quanto mi è possibile di togliere dei dubbi (qual’ora ce ne fossero) sull’addestramento e la gestione dell’harris e anche per spiegare perche secondo me questo rapace non è indicato per iniziare a fare FALCONERIA.

Quando iniziai ad addestrare rapaci, lo feci come la maggior parte di chi iniziava in quel periodo: con falchi non proprio di allevamento, dico questo perche in quei tempi trovare chi ti vendeva un falco non era cosa facile, il primo falco che ho trovato, era un lanario e mi chiesero 6 milioni, naturalmente non lo comprai.

Poi vidi il primo harris, credo che lo portò Brusa non ricordo bene e la prima cosa che mi venne in mente fù: mamma mia che brutto animale……
Dissero “è a metà tra un astore e una coda rossa”, come dire che ho una macchina che è tra la 500 e la ferrari, in pratica se ci si pensa bene quasi tutte le auto sono tra queste 2, allora pensai “che vuol dire, mi sembra un po generica come spiegazione, infatti cosi è, l’harris non ha nulla a che fare ne con la CR, ne tantomeno con l’astore, però la maggior parte di chi l’addestra dice che per la caccia non è molto adatto perche è lento e cose del genere.
Però a me piace guardare gli animali in natura, perché io è da li che vengo, cioè studiare l’etologia degli animali nel loro ambiente naturale e per fare qualche esempio riporto le loro “capacità venatorie” in natura usando insieme all’harris 2 tra i più falchi usati in falconeria:
Falco pellegrino, raggiunge e supera i 350 km orari in picchiata e nonostante questo cattura la sua più ambita preda (colombo selvatico) una volta su 10, quindi ha il 10% di riuscita
Astore, ragiunge anche i 160 km orari in appena 7/8 metri, 3,5 volte su 10 cattura
Harris, 9,3 catture su 10.
Allora qual è il più bravo? Logicamente non si può fare un paragone tra i diversi rapaci, comunque non è un animale che sta a guardare.

Ma ora veniamo al suo modo di cacciare:
L’harris come tutti sapete, caccia in gruppo, anzi, vive in branco. E ogni esemplare nasce con un ruolo di caccia, i ruoli principali sono 3: scovatore(quello che fa il cane e fa uscire le prede dalla rimessa), l’inseguitore( di solito i maschi più piccoli e veloci) e gli abbattitori( le femmine che arrivano a preda afferrata e che uccidono).Naturalmente in natura cacciano assieme anche diverse decine di individui, quindi i ruoli si intercambiano a necessita(in pratica come se un terzino si trova davanti la porta). Detto questo però può succedere che un individuo lascia il branco per diversi motivi e magari è lo scovatore, all’evanienza tutti diventano cacciatori a 360° ma, lo scovatore avra più difficolta ad inseguire, l’inseguitore ad uccidere e/o fermare da solo, e le femmine cosi grandi a raggiungere le prede più scaltre.
Ora, l’errore che abbiamo fatto più o meno tutti addestrando un harris è quello di fare come se avessimo un astore o un pellegrino, ma una cosa importantissima c’è sfuggita, cioè che lui a differenza di TUTTI GLI ALTRI RAPACI fa vita sociale, quindi comunica con il suo gruppo.
In pratica la falconeria classica dice che il falco deve volare togliendo il 10% del suo peso di muta, e qui un altro piccolo problema, e cioè che il peso di muta non è il suo peso massimo che può raggiungere un falco d’inverno, es: un pellegrino maschio che a metà mutae quindi a luglio pesa 600 gr, se lo proviamo ad ingrassare d’inverno a gennaio vedremo che il suo peso può raggiungere e superare gli 800.
Torniamo all’harris, le femmine sono le capo branco (in falconeria, volando in cast può succedere che maschi adulti risultino capi in presenza di femmine giovani, a maturità raggiunta si ristabiliscono i ruoli)e, sempre loro con un preciso comando inducono TUTTO il gruppo di caccia ad iniziare una battuta, tutto significa che parteciperà anche quell’individuo che magari ha il gozzo pieno.
Questo fa anche riflettere sul fatto che una volta trovato filing, il peso per questo animale è abbastanza irrilevante, abbastanza………..
Ho volato e studiato fino a 7 harris volare e cacciare e, anche con una preda piccola (cardellino) tutti mangiano la loro se pur piccolissima parte, naturalmente le femmina per prima, poi gli scovatori(cani) in fine gli inseguitori.
Una volta che il cast ha un buon feeling, tutti si mettono “ai loro posti di combattimento” e posso garantire che poco o niente sfugge a questi animali.
In conclusione ( per chi ha avuto voglia di leggere fino a qui) l’harris è il rapace in assoluto più complesso e noi continuiamo a trattarlo alla stregua di un altro accipitrino comunemente usato da noi falconieri, con il risultato che nella maggior parte delle volte avremo un rapace più simile ad un pappagallo che allo spietato cacciatore quale è.
L’harris va volato mlto sopra il suo peso di muta (Max, maschio di 4 anni, peso di muta 730, peso di volo 920). Certo ci vuole tempo e costanza a fare un buon harris, ma proprio la sua “intelligenza” legata alla sua vita sociale molto complessa, fa si che si ricordi tutti gli errori che faciamo e li giri a suo comodo, prendendosi gioco della maggior parte dei falconieri a cui ho visto volare harris, di solito in solitaria, perche se abbiamo acquistato un esemplare con il ruolo di cane, sarà lento, se abbiamo un inseguitore, volato solo risulterà più pauroso davanti alla preda e cosi via.

Quello che ho scritto è solo la mia esperienza con questi animali e nessuno ha la verità assoluta, ma dico e continuerò a dire che l’harris NON VA BENE PER INIZIARE a fare falconeria, poi come dico sempre e lo ripeto anche adesso, ognuno fa e vola ciò che vuole, però se inizia con l’harris, una volta che cambia deve iniziare da capo.

Attrezzattura per falconeria


Nei corsi di avvicinamento alla falconeria ci si dilunga sempre sulle attrezzature. Radio, geti, costruzione di geti in aula...ma il difficile è metterli, non saperli fare!
E' come se, prima dell'acquisto/adozione di un cane, leggessi di tutto sui guinzagli, ne comprassi di vari tipi e colori e materiali. Che ne so di quale sarà quello con cui mi trovo meglio e perchè? E che taglia avrà l'animale? E che caratteristiche fisiche avrà che mi impediscono l'uso di uno o dell'altro?
Certo, è il caso di capire che avremo delle spese, e di una certa entità, come per qualsiasi animale.
Ma finchè non avrò pratica, non mi conviene nemmeno tentare di armare da solo un rapace, nè tanto meno di acquistare un cappuccio.
Il cappuccio poi suscita varie reazioni tra i neofiti o gli spettatori.
C'è chi lo considera indispensabile anche per un harris, chi inorridisce a vedere i falconi incappucciati, chi ancora non abitua per niente il falco a portarlo.
L'ironico è che chi, spesso, da oltre le transenne di una manifestazione, sbotta in un: "Poverino, con quella roba in testa...", ha poi il cane col collare a strozzo al seguito, oppure, come ad una recente esposizione, ha il cane con la cuffietta in testa per non fargli scompigliare il pelo delle orecchie. Allora forse è solo perchè vediamo qualcosa a cui non siamo abituati, mentre le piccole o grandi angherie quotidiane non ci fanno balenare nessun "poverino" in testa.
Poi si passa agli estremi. Il cappuccio può servire, quindi, perchè non essere pronti? Magari il mio harris non lo metterà mai, ma se ci fosse da fargli un prelievo?
Si torna all'abitudine. Perchè è meglio se un cane è abituato alla museruola, anche se non la uso mai? Magari quel giorno che ho forato e mi tocca tornare a casa in autobus o in treno, non lo vive come una tortura ma come una prassi, esattamente come a noi infastidiscono ombrello e stivali ma ci tengono all'asciutto.
Sui geti poi ci sarebbe da scrivere un libro. Per non parlare dei guanti, da quelli d'importazione che si scuciono a guardarli, a quelli da parata (ma magari rigidi come il cartone perchè tenuti, appunto, per le grandi occasioni). Lunghi, corti, leggeri...chi vuole sentirsi ben protetto -e magari ne ha pure tutti i motivi- e chi invece detesta sentirsi le mani impacciate.
C'è sempre chi cerca di dettare legge, il "falconiere esperto" (in Italia si contano sulle dita della mano di E.T., quelli veri) che sentenzia cosa si usa e cosa no.
L'unica regola forse valida?
Provare, provare, provare.
Come sempre, anche in queste cose che possono sembrare meramente estetiche, c'è in realtà dietro la pratica di anni. Ognuno di noi ci mette tempo a capire con cosa si trova meglio e perchè, e l'unica cosa che può fare è passare un'esperienza personale.
Poi ognuno dovrà fare la propria.
Anche in questo consiste l'imparare a destreggiaersi in quest'arte...