venerdì 22 maggio 2009

Leggenda


Una mattina, Gengis Khan e la sua corte partirono per una battuta di caccia. Il condottiero portò con sè i suo falco preferito al posto di arco e frecce. Lo lasciò libero a volare sopra di lui e si incamminarono.

Dopo ore di marcia, però, non avevano anora scorto nessuna preda, coì la corte, delusa, iniziò a prendere la strada del ritorno.

Gengis Khan, invece, si separò da gruppo, non volendo darsi per vinto.

Dopo altre ore che vagava, era assetato, così si fermò a prendere l'acqua che vedeva sgorgare da una roccia, appena un filo. Tirò furi il suo calice, lo avvicinò all'acqua, ma non appena provò a bere, il falco scese subito in picchiata e rovesciò il contenitore a terra. Poi tornò a volare in alto.

Lo riempì una seconda volta, ma il falco lo gettò di nuovo al suolo.

Così, la terza volta, non appena il falco fece per rovesciarlo ancora, Gengis Khan lo trafisse con la sua spada.

Intanto il filo d'acqua si era prosciugato, così il condottiero dovette arrampicarsi su, fino alla sorgente, la trovò, e dentro vi era un serpente morto, uno dei più velenosi della zona. Se avesse bevuto, sarebbe morto di certo.

Quando tornò al villaggio, con il falco morto, ordinò una scultura in oro dell'animale, e su una delle ali scrisse: " Anche quando un amico fa qualcosa che non ti piace, continua ad essergli amico", e sull'altra: " Qualsiasi azione dettata dalla furia, è un'azione votata al fallimento".


Leggenda trovata sul libro "Sono come il fiume che scorre", di Coelho

martedì 12 maggio 2009

Muta sì, muta no...


Come ogni primavera sbocciano le gemme, i fiori, gli amori...e i post sulla muta dei rapaci.
Muta in volo, o muta al blocco o in falconiera? Annosa questione...
I sostenitori della muta "da fermi "dicono che sia migliore dal punto di vista estetico, che così l'animale sarà più efficiente una volta rimesso in volo a settembre, e che così ha modo di essere "ingrassato", mentre poi sarà tirato per volare e quindi sopporterà un maggiore stress, e che è impossibile volare alcuni animali d'estate a causa del loro carattere.
E qui le domande sorgono spontanee. Un falco va "tirato" per essere volato? Cosa si intende per tirato? Un peso tale che fa sì che il falco dica: "Mh, mi sa che è ora che mi muova prima di andae in riserva di energia e che mi procacci qualcosa da mangiare", oppure un "Vi prego, datemi da mangiare, sarei disposto a fare qualsiasi cosa per un pezzo di cibo!"?.
Questa è una prima domanda, che fa sorgere dei dubbi sulle conoscenze base del metabolismo di qualsiasi essere vivente. Gli sbalzi di peso sono controindicati in qualsiasi specie, comportano uno stress notevole per il fisico e creano spesso dei danni a livello metabolico o di carenza di nutrienti, che non sono per niente positivi. Magari un falco magro potrà essere più reattivo, a meno che non si sconfini troppo. Ma il punto chiave è che non c'è bisogno nemmeno di "tirare", il peso di volo non è essere affamati. Qesto sarebbe un concetto fondamentale.
E se si lavora con un peso-fame, di certo in estate non si riuscirà a volare,e giocoforza si dovrà -non si deciderà liberamente- fare la muta al blocco.
Poi si passa al lato estetico. Premettiamo che non esistono best in show per falchi, ma che l'estetica è pura e semplice funzionalità. Quindi pensiamo che una bella muta sia una muta con delle belle penne nuove e sane. Ok...un falco fermo, con quindi un metabolismo che inizia a calare fino a diventare minimo, non avrà di certo modo di attivarsi e produrre le nuove penne con la velocità e la modalità di un metabolismo attivo. Eppure anche questo è un discorso da basi di biologia, anzi, qui siamo proprio a quello che ci insegnavano alle elementari sul funzionamento basilare di sopravvivenza degli organismi, o al massimo a quello che possiamo leggere in un qualsiasi giornale divulgativo che abbia un qualunque articolo sulle diete o sull'alimentazione.
L'impossibilità o meno di volare alcuni rapaci d'estate, poi, non potrà forse mai essere sfatata. Intanto perchè chi non ci riesce, passa subito a trovare mille difetti congeniti al suo proprio animale, in modo da dire che con uno si può e con l'altro no; e inoltre anche se si dimostrasse il contrario, si tornerebbe sempre al discorso di cui sopra: il difetto non è mai nel manico.
Se poi si vuole far fare la muta in falconiera o al blocco perchè d'estate non si ha tempo, per fare noi un po' di stop, per tanti altri moivi, allora va bene. Ma sarebbe bello non fosse per convinzioni arcaiche, per non voler tentare, per preconcetti...o solo per non voler dire che non si è capaci o che non si ha voglia di provare!